INTRODUZIONE AL LIBRO DI DANIELE
Caratteristiche
principalI
Il libro di Daniele comprende due
parti. La prima ha come protagonisti Daniele e i suoi compagni di esilio, i
quali, con la fede in Dio e l'ubbidienza alla sua legge, trionfano sui
persecutori. Questi avvenimenti sono ambientati all'epoca dei regni babilonese e
persiano.
La seconda parte riferisce quattro
visioni avute da Daniele. Sono visioni piene di simboli misteriosi che, una
volta spiegati, rivelano il piano di Dio riguardo agli imperi e alle potenze che
opprimono il suo popolo. Questa rivelazione mediante visioni è
caratteristica dell'Apocalittica (Apocalisse è una parola che deriva dal
greco e significa appunto rivelazione). Le visioni di Daniele rivelano che Dio
metterà fine agli imperi pagani e darà salvezza e vittoria al suo
popolo.
Autore e ambiente
storico
Il libro di Daniele è stato
scritto in un periodo di crisi per il popolo ebraico, al tempo in cui questo era
vittima di persecuzione e di oppressione. L'autore racconta fatti e visioni con
parole di incoraggiamento per coloro che professano la sua stessa fede: il
Signore abbatterà i tiranni e restaurerà la sovranità del
suo
popolo.
Schema
-
Daniele e i suoi compagni a Babilonia 1,1-6,29
-
Le visioni di Daniele 7,1-11,45
- prima visione:
le quattro bestie 7,1-28
- seconda visione: il
montone e il capro 8,1-9,27
- terza visione:
l'uomo vestito di lino 10,1-11,45
- Il tempo
dell'angoscia e la risurrezione 12,1-13
LIBRO DI DANIELE
CAPITOLO
1
DANIELE E I SUOI COMPAGNI A BABILONIA
1 Durante il terzo anno del
regno di Ioiakim re di Giuda, Nabucodonosor re di Babilonia pose l'assedio alla
città di Gerusalemme.
2 Il Signore
permise a Nabucodonosor di impadronirsi di loiakim re di Giuda, e di una parte
degli arredi sacri del tempio di Dio. Il re li fece trasportare a Babilonia per
metterli nel tempio dei suoi dèi, nella sala del tesoro.
3 Egli ordinò poi ad Asfenaz, capo dei
funzionari di corte, di scegliere tra gli Israeliti alcuni giovani della
famiglia reale o nobili.
4 Dovevano essere senza
difetti fisici, di bella presenza e robusti; dovevano essere pieni di saggezza,
intelligenza e prudenza per poter entrare al servizio del re, nel suo palazzo. A
loro sarebbero state insegnate la lingua e la scrittura dei Babilonesi.
5 Il re stabilì che ogni giorno fosse
dato ai giovani lo stesso cibo e lo stesso vino della sua tavola e che fossero
istruiti per tre anni. Dopo questo periodo di preparazione, sarebbero entrati al
suo servizio.
6 Fra gli scelti c'erano quattro
giovani della tribù di Giuda: Daniele, Anania, Misaele e Azaria.
7 Il capo dei funzionari di corte cambiò
loro il nome: Daniele fu chiamato Baltazzar; Anania, Sadrach; Misaele, Mesach;
Azaria, Abdenego.
8 Ma Daniele decise in cuor
suo di non diventare impuro mangiando lo stesso cibo e bevendo lo stesso vino
della tavola del re. Chiese perciò al capo dei funzionari di corte di non
costringerlo a contaminarsi con questi alimenti.
9 Dio concesse a Daniele la simpatia e la
benevolenza del capo dei funzionari,
10 il quale
però rispose al giovane: «Il re in persona ha stabilito quel che
dovete mangiare e bere. Ho paura che vi trovi più magri degli altri
giovani della vostra età, e così io rischio la vita a causa
vostra».
11 Il capo dei funzionari aveva
incaricato un servo di occuparsi di Anania, Misaele, Azaria e Daniele. Allora
Daniele disse al servo:
12 «Ti prego,
mettici alla prova per dieci giorni: dacci da mangiare soltanto legumi e da bere
soltanto acqua.
13 Alla fine confronterai il
nostro aspetto con quello dei giovani che mangiano lo stesso cibo del re. Allora
deciderai di conseguenza verso di noi»
14
L'uomo accettò la proposta e fece la prova per dieci giorni con Daniele e
i suoi compagni.
15 Alla fine si rese conto che
il loro aspetto era più bello e più florido di quello degli altri
giovani che avevano mangiato lo stesso cibo del re.
16 Perciò d'allora in poi il servo
continuò a mettere da parte il cibo e il vino stabilito e a dar loro
soltanto legumi.
17 Dio concesse ai quattro
giovani capacità di discernimento, ampia conoscenza nel sapere e
saggezza. Daniele era inoltre capace di interpretare sogni e
visioni.
18 Terminato il periodo stabilito dal re
Nabucodonosor per la preparazione dei giovani scelti, il capo dei funzionari li
condusse davanti al re.
19 Nabucodonosor si
intrattenne con tutti loro, ma neppure uno si dimostrò competente come
Daniele, Anania, Misaele e Azaria. Perciò essi entrarono al suo servizio.
20 Se il re li interrogava su qualunque
argomento che richiedeva saggezza e intelligenza li trovava capaci di dare
risposte dieci volte migliori di quelle di tutti gli indovini e maghi del suo
regno.
21 Daniele rimase al servizio di
Nabucodonosor fino a quando incominciò a regnare il re
Ciro.
DanieleCAPITOLO
2
IL PRIMO SOGNO DI NABUCODONOSOR
1 Una notte, durante il
secondo anno del suo regno, Nabucodonosor fece un sogno. Ne fu talmente turbato
che non riuscì più a dormire.
2
Allora fece chiamare gli indovini, i maghi, gli incantatori, gli astrologi per
spiegargli il senso di quel che aveva sognato. Appena essi arrivarono e si
presentarono a lui,
3 egli
disse:
- Ho fatto un sogno e sono molto ansioso.
Vorrei avere la spiegazione di quel che ho
sognato.
4 Gli incantatori risposero al re in
aramaico: - Lunga vita a te, maestà! Raccontaci che cosa hai sognato e
noi te ne daremo la spiegazione.
5 Il re
disse:
- Ascoltatemi. Ho deciso che se non mi
rivelerete il contenuto e il significato del sogno sarete tagliati a pezzi e le
vostre case saranno trasformate in un letamaio.
6 Se invece me lo rivelerete avrete ricchi doni
e grandi onori. Ditemi perciò il contenuto e il significato del
sogno.
7 Ancora una volta gli incantatori dissero
al re:
- Maestà, raccontaci che cosa hai
sognato e noi te ne daremo la spiegazione.
8 Ma
il re:
- Vedo che voi volete guadagnare tempo
perché avete capito che la mia decisione è definitiva.
9 Ma se non mi rivelerete quel che ho sognato
una sola sarà la vostra sorte. Vedo invece che vi siete messi d'accordo
per darmi risposte false ed evasive in attesa che la situazione si evolva.
Perciò voglio anzitutto che mi diciate che cosa ho sognato. Così
sarò sicuro che saprete darmene la spiegazione.
10 Ripresero gli
incantatori:
- Maestà, nessuno al mondo
può fare quel che tu esigi. Nessun re, per quanto grande o potente, ha
mai chiesto una cosa simile a un suo indovino, mago o incantatore.
11 Quel che tu domandi è troppo: nessuno
può darti la risposta, eccetto gli dèi, ma essi non abitano fra
gli uomini.
12 Allora il re si adirò
talmente che diede ordine di uccidere tutti i saggi di Babilonia.
13 La sentenza venne resa ufficiale e i saggi,
compresi Daniele e i suoi compagni, stavano per essere messi a
morte.
DIO SVELA A DANIELE IL SOGNO DEL RE
14 Daniele si rivolse con
prudenza e saggezza ad Arioch, capo delle guardie del re, che si preparava a
giustiziare i saggi di Babilonia.
15 Gli chiese
la ragione di una sentenza così dura da parte del re. Arioch gliela
diede.
16 Subito Daniele si recò dal re e
lo supplicò di concedergli un po' di tempo per spiegargli poi il
significato del suo sogno.
17 Daniele
tornò a casa e raccontò tutto ai suoi compagni Anania, Misaele e
Azaria;
18 li invitò a supplicare la
misericordia del Dio del cielo di far loro conoscere questo sogno misterioso,
perché non fossero giustiziati né loro né gli altri saggi
di Babilonia.
19 E durante la notte a Daniele
venne svelato in sogno il mistero. Allora Daniele lodò il Dio del
cielo
20
dicendo:
«Ringraziamo Dio in ogni tempo!
perché egli è sapiente e
potente!
21 Egli è il signore dei tempi e
degli eventi,
depone i re o li
innalza.
Egli dona la sapienza ai saggi,
e la prudenza agli
intelligenti.
22 Svela i segreti più
misteriosi
conosce quel che è nascosto
nelle tenebre,
egli è avvolto di
luce.
23 Io voglio lodare e ringraziare te,
Dio dei miei
padri:
tu mi hai donato la sapienza e la
forza.
Hai esaudito la nostra preghiera
e ci hai fatto sapere
quel che preoccupa il
re».
DANIELE DÀ AL RE LA SPIEGAZIONE DEL SOGNO
24 Poi Daniele si recò
da Arioch, al quale il re aveva dato ordine di uccidere i saggi di Babilonia,
per dirgli: «Non far morire i saggi di Babilonia! Conducimi dal re e gli
darò la spiegazione del sogno».
25
Arioch condusse subito Daniele dal re e disse: «Maestà, tra gli
Ebrei deportati c'è un uomo che può darti la spiegazione del
sogno».
26 Il re rivolto a Daniele, chiamato
anche Baltazzar, gli domandò:
- Puoi
davvero svelarmi il sogno e darmene la
spiegazione?
27 E Daniele gli
rispose:
- Maestà, nessun saggio, nessun
mago, nessun indovino, nessun incantatore potrà svelarti il mistero del
sogno.
28 Ma c'è in cielo un Dio che
svela i misteri. Ed è lui che fa conoscere a te, re Nabucodonosor, il
futuro. Ecco dunque quel che hai visto in sogno mentre dormivi:
29 appena ti sei coricato, maestà, hai
cominciato a pensare al futuro. Allora Dio che svela i misteri te lo ha
mostrato.
30 Per quanto mi riguarda, questo
sogno misterioso mi è stato svelato non perché sono più
saggio di tutti gli altri, ma per poter comunicare a te il significato del sogno
e farti sapere che cosa turba il tuo animo.
31
Ecco quel che hai visto, maestà: dritta davanti a te c'era una statua
altissima di accecante splendore e di terribile aspetto.
32 La testa della statua era di oro fino, il
petto e le braccia di argento, il ventre e i fianchi di bronzo,
33 le gambe di ferro, e i piedi in parte di
ferro e in parte di terracotta.
34 Mentre stavi
osservando, una pietra si è staccata dalla montagna, senza intervento di
uomo, ed è andata a sbattere contro i piedi di ferro e di terracotta
della statua e li ha fatti a pezzi.
35 Allora
non solo il ferro e la terracotta ma anche il bronzo, l'argento e l'oro sono
stati ridotti in polvere. Come fili di paglia su un'aia in estate, il vento li
ha portati via senza lasciare traccia. Intanto la pietra che aveva colpito la
statua è diventata una grande montagna che coprì tutta la terra.
36 Questo è il tuo sogno, maestà;
ora ecco la sua spiegazione:
37 «Tu sei il
più grande tra tutti i re. Il Dio del cielo ti ha dato il regno, la
potenza, la forza e l'onore;
38 ha posto in tuo
potere gli uomini, gli animali e gli uccelli, ovunque si trovino: tu sei il loro
padrone. Ebbene, maestà, la testa d'oro sei tu!
39 Un altro regno, meno potente, sorgerà
dopo di te. Poi un terzo regno, quello di bronzo, dominerà la terra.
40 Un quarto regno, duro come il ferro, gli
succederà. Come il ferro spezza e polverizza tutto, così quel
regno romperà e ridurrà in polvere i regni precedenti.
41 Come hai visto, i piedi della statua e le
loro dita sono in parte di terracotta e in parte di ferro: questo significa che
il regno non sarà unito. Ma avrà qualcosa della durezza del ferro
perché, come hai visto, il ferro è unito alla terracotta.
42 Le dita fatte di ferro e terracotta indicano
che questo regno sarà in parte forte e in parte fragile;
43 esse mostrano anche che alcuni re faranno
alleanza attraverso matrimoni ma, come il ferro non si mescola con la
terracotta, queste alleanze non saranno stabili.
44 «Al tempo di questi re, il Dio del cielo
susciterà un regno che non sarà mai distrutto e non cederà
mai il dominio a un'altra nazione. Questo regno durerà per sempre, dopo
aver distrutto tutti i regni precedenti e aver messo fine alla loro esistenza.
45 Ecco il significato della pietra che hai
visto staccarsi dalla montagna senza intervento umano, per frantumare il ferro,
il bronzo, la terracotta, l'argento e l'oro della statua. Così,
maestà, il grande Dio ti ha fatto conoscere il futuro. Il tuo sogno
è una vera rivelazione e la spiegazione che te ne ho data è degna
di fiducia».
46 Allora il re Nabucodonosor
si inchinò fino a terra davanti a Daniele, gli rese omaggio e diede
ordine di presentargli sacrifici e offerte di profumi.
47 Poi disse a Daniele: «Il vostro Dio
è davvero il più grande fra tutti gli dèi, il signore di
tutti i re e il rivelatore dei misteri, dato che tu sei stato capace di svelarmi
questo segreto».
48 In seguito, il re
concesse a Daniele grandi onori e gli diede molti regali preziosi. Lo fece
governatore della provincia di Babilonia e capo supremo di tutti i saggi di
Babilonia.
49 Su richiesta di Daniele, il re
fece Sadrach, Mesach e Abdenego amministratori della provincia di Babilonia. E
Daniele divenne consigliere di
corte.
CAPITOLO
3
L'ORDINE DI ADORARE LA STATUA
D'ORO
1 Il re Nabucodonosor fece costruire una
statua d'oro alta trenta metri e larga tre e la fece collocare nella pianura di
Dura, nella provincia di Babilonia.
2 Poi il re
mandò messaggeri a convocare tutti i più alti funzionari della
provincia: i satrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i
giudici e i magistrati. Li invitava alla inaugurazione della statua d'oro che
egli aveva fatto collocare.
3 Tutti questi alti
funzionari vennero dunque all'inaugurazione e si radunarono dinanzi alla statua
per la cerimonia ufficiale.
4 Un banditore
gridò ad alta voce: «Gente di ogni popolo, lingua e nazione,
ascoltate questo ordine:
5 Appena sentirete il
suono della tromba, del flauto, della cetra, dell'arpa, del salterio, della
zampogna e degli altri strumenti musicali, vi inchinerete fino a terra per
adorare la statua d'oro che il re Nabucodonosor ha fatto collocare.
6 Chiunque si rifiuta di inchinarsi per adorarla
verrà subito gettato in una fornace
ardente».
7 Perciò, appena la gente
di ogni popolo, lingua e nazione sentì suonare la tromba, il flauto, la
cetra, l'arpa, il salterio, la zampogna e gli altri strumenti musicali, si
inchinò fino a terra e adorò la statua d'oro che il re
Nabucodonosor aveva fatto collocare.
GLI AMICI DI DANIELE RESTANO FEDELI A DIO
8 Subito dopo alcuni
Babilonesi vennero a denunziare gli Ebrei.
9 Si
rivolsero al re Nabucodonosor e gli dissero: «Lunga vita a te,
maestà!
10 Tu stesso, re, hai dato
quest'ordine: Tutti dovranno inchinarsi fino a terra per adorare la statua d'oro
appena sentiranno suonare la tromba, il flauto, la cetra, l'arpa, il salterio,
la zampogna e gli altri strumenti.
11 Chiunque
si rifiuta di inchinarsi per adorare la statua, verrà subito gettato in
una fornace ardente.
12 Ora, maestà, gli
Ebrei Sadrach, Mesach e Abdenego a cui hai affidato l'amministrazione della
provincia di Babilonia non hanno rispettato il tuo ordine: si rifiutano di
servire i tuoi dèi e di adorare la statua d'oro che tu hai fatto
collocare».
13 Allora il re si sdegnò
e diede l'ordine di condurre alla sua presenza Sadrach, Mesach e Abdenego.
Appena giunsero,
14 domandò loro: -
Sadrach, Mesach e Abdenego, è vero che vi rifiutate di servire i miei
dèi e di adorare la statua d'oro che io ho fatto collocare?
15 Quando sentirete di nuovo suonare la tromba,
il flauto, la cetra, l'arpa, il salterio, la zampogna e gli altri strumenti,
sarete pronti a inchinarvi fino a terra per adorare la statua che io ho
costruito? Se vi rifiutate vi farò subito gettare in una fornace ardente.
Quale dio potrà sottrarvi al mio
potere?
16 Ma Sadrach, Mesach e Abdenego
risposero al re:
- Maestà, non abbiamo
bisogno di giustificarci.
17 Sappi comunque che
il nostro Dio, quel Dio che noi serviamo è capace di salvarci. Sì,
maestà, egli ci libererà dalla fornace ardente e dal tuo potere.
18 E anche se non lo facesse, sappi,
maestà, che noi ci rifiutiamo di servire ai tuoi dèi e di adorare
la statua d'oro che tu hai fatto collocare.
19
Nabucodonosor si infuriò violentemente con Sadrach, Mesach e Abdenego e
ordinò di aumentare il fuoco della fornace sette volte più del
solito.
20 Comandò poi ad alcuni soldati
tra i più forti del suo esercito di legare Sadrach, Mesach e Abdenego e
di gettarli nella fornace ardente.
21 E subito,
così com'erano vestiti, con i mantelli, i calzari, le tuniche e i
turbanti furono gettati nella fornace ardente.
22 Secondo l'ordine severo del re, la fornace
era stata accesa al massimo. Perciò, appena i soldati andarono per
gettare nel fuoco Sadrach, Mesach e Abdenego, essi stessi morirono bruciati
dalle fiamme.
23 Sadrach, Mesach e Abdenego
caddero, tutti e tre, legati, nella fornace
ardente.
I TRE AMICI SALVATI DALLA
FORNACE
24 Allora il re Nabucodonosor
balzò in piedi meravigliato e domandò ai suoi ministri:
- Non abbiamo gettato tre uomini legati in mezzo
al fuoco?
Essi
risposero:
- Certo,
maestà!
25 Il re
continuò:
- Eppure io vedo quattro uomini,
sciolti, camminare in mezzo al fuoco. Non sono bruciati e il quarto poi somiglia
a un essere divino.
26 Nabucodonosor si
avvicinò alla bocca della fornace ardente e gridò: «Sadrach,
Mesach e Abdenego, servi del Dio Altissimo, uscite
fuori!».
E subito essi uscirono dalla
fornace.
27 I satrapi, i prefetti, i governatori
e i ministri del re si radunarono per vederli: i loro corpi non avevano alcun
segno del fuoco, neppure i capelli erano stati bruciati, né i loro
vestiti danneggiati, e non avevano nessun odore di
bruciato.
28 Il re gridò: «Lode al
Dio di Sadrach, di Mesach e di Abdenego! Egli ha mandato il suo angelo a salvare
i suoi servi che, confidando in lui, hanno trasgredito i miei ordini. Hanno
preferito mettere in pericolo la loro vita piuttosto che servire e adorare altri
dèi.
29 Perciò io ordino: Se
qualcuno, a qualsiasi popolo, lingua o nazione appartenga, reca offesa al Dio di
Sadrach, di Mesach e di Abdenego sarà tagliato a pezzi e la sua casa
trasformata in un letamaio. Nessun altro Dio può compiere una simile
liberazione».
30 In seguito il re
affidò a Sadrach, Mesach e Abdenego incarichi di maggiore
responsabilità nella provincia di
Babilonia.
IL MESSAGGIO DEL
RE
31 Il re Nabucodonosor inviò questo
messaggio alla gente di ogni popolo, nazione e lingua che abita nel mondo
intero:
«Vi auguro una pace
perfetta!
32 «Mi è sembrato opportuno
farvi conoscere i prodigi e i miracoli che il Dio Altissimo ha compiuto in mio
favore:
33 Grandi sono i suoi prodigi.
Straordinari i suoi miracoli. Questo Dio regnerà per sempre, il suo
dominio non avrà mai fine!
CAPITOLO
4
IL SECONDO SOGNO DEL RE: IL GRANDE
ALBERO
1 «lo, Nabucodonosor, vivevo
tranquillo e felice nel mio palazzo reale.
2 Una
notte, mentre dormivo, feci un sogno che mi spaventò: ebbi visioni e
incubi che mi turbarono profondamente.
3 Ordinai
allora di convocare alla mia presenza tutti i saggi di Babilonia perché
mi spiegassero il significato del sogno.
4 Ma
quando giunsero gli indovini, i maghi, gli incantatori e gli astrologi e io
raccontai loro il mio sogno, nessuno fu capace di darmene la spiegazione.
5 Alla fine si presentò anche Daniele.
Quest'uomo, che si chiama anche Baltazzar, dal nome del mio dio, è
animato dallo spirito degli dèi santi. Gli raccontai il mio sogno e gli
dissi:
6 Baltazzar, capo degli indovini, so bene
che tu sei sostenuto dallo spirito degli dèi santi e perciò nessun
mistero ti è difficile. Spiegami il significato di quel che ho sognato.
7 Mentre dormivo, ho avuto questa
visione:
In mezzo alla terra si innalzava
un albero
altissimo.
8 Quell'albero diventava grande e
robusto,
i suoi rami più alti
raggiungevano il cielo.
Si poteva
vedere
fino dall'estremità della
terra.
9 Le sue foglie erano
magnifiche:
aveva frutti così
abbondanti
da sfamare ogni
creatura.
Le bestie potevano ripararsi alla sua
ombra
e gli uccelli fare il nido tra i suoi
rami.
Ogni creatura si poteva
sfamare.
10 «Sempre mentre dormivo, ho
poi visto un angelo santo che scendeva dal cielo.
11 Gridava a gran
voce:
11 Abbattete quest'albero
e tagliate i suoi rami,
spogliatelo delle sue foglie
e disperdetene i frutti!
Le bestie fuggano via
e gli uccelli lascino i suoi
rami!
12 Ma lasciate nella terra il ceppo con le
radici,
legatelo con una catena di ferro e di
bronzo.
Sarà bagnato dalla rugiada
tra l'erba dei campi
e si nutrirà d'erba, come gli
animali:
13 non avrà più
l'intelligenza di un uomo,
ma avrà
l'istinto di un animale.
Resterà in
questa condizione per sette anni!
14 "Questa
decisione viene comunicata dagli angeli santi a tutti gli esseri viventi,
perché sappiano che il Dio Altissimo è il Signore di tutti i
regni: egli stabilisce chi deve essere re e può innalzare anche il
più povero degli uomini".
15 «Ecco
quel che io, il re Nabucodonosor, ho sognato. Ora tu, Baltazzar, dammene la
spiegazione. Nessun saggio del mio regno ne è stato capace, ma tu lo
puoi, perché sei sostenuto dallo spirito degli dèi
santi».
DANIELE SPIEGA IL SOGNO DEL RE
16 Daniele, chiamato anche
Baltazzar, rimase per un po' di tempo profondamente turbato. Il re gli
disse:
- Baltazzar, non lasciarti turbare da
questo sogno e dal suo significato!
Ma Baltazzar
rispose:
- Maestà, come vorrei che questo
sogno e il suo significato riguardassero i tuoi nemici!
17 Tu hai visto un albero grande e robusto. I
suoi rami più alti raggiungevano il cielo. Si poteva vedere fino
dall'estremità della terra.
18 Le sue
foglie erano magnifiche, aveva frutti così abbondanti da sfamare ogni
creatura. Le bestie potevano ripararsi alla sua ombra e gli uccelli fare il nido
tra i suoi rami.
19 Ebbene, maestà,
questo albero sei tu! Anche tu sei diventato grande e robusto; la tua grandezza
ha raggiunto il cielo e il tuo dominio si è esteso fino
all'estremità della terra.
20 Poi tu hai
visto un angelo santo scendere dal cielo e dare quest'ordine: «Abbattete
l'albero e distruggetelo! Ma lasciate nella terra il ceppo con le radici e
legatelo con una catena di ferro e di bronzo tra l'erba dei campi. Sarà
bagnato dalla rugiada e dovrà condividere per sette anni la sorte degli
animali».
21 Maestà, ecco il
significato, ed ecco la decisione che il Dio Altissimo ha preso nei tuoi
riguardi.
22 Sarai cacciato di mezzo agli
uomini! Vivrai tra gli animali selvaggi, ti nutrirai di erba come i buoi e sarai
bagnato dalla rugiada! Resterai in questa condizione per sette anni, e alla fine
dovrai riconoscere che il Dio Altissimo è il Signore di tutti i regni e
stabilisce chi deve essere re.
23 L'ordine di
lasciare il ceppo dell'albero con le sue radici significa questo: potrai di
nuovo regnare quando riconoscerai che il Dio del cielo domina su tutto.
24 Perciò, maestà, ascolta il mio
consiglio: rinunzia ai tuoi peccati praticando la giustizia e alle tue
iniquità con atti di misericordia verso i poveri; può darsi che tu
possa vivere a lungo felice.
IL SOGNO SI
REALIZZA
25 Al re Nabucodonosor accadde tutto
quel che gli era stato predetto.
26 Infatti
l'anno successivo mentre il re passeggiava sul terrazzo della reggia di
Babilonia
27 esclamò: «Ecco
Babilonia, la grande città da me costruita come residenza reale. Essa
mostra la mia grande potenza e il mio potere glorioso!».
28 Nello stesso istante in cui il re pronunziava
queste parole una voce dal cielo disse: «Re Nabucodonosor, ascolta questo
messaggio: Il potere regale ti è tolto!
29 Sarai cacciato di mezzo agli uomini! Vivrai
tra gli animali selvaggi, ti nutrirai di erba come i buoi! Resterai per sette
anni in questa condizione e alla fine riconoscerai che il Dio Altissimo è
il signore dei regni e stabilisce chi deve essere
re».
30 Queste parole si avverarono subito:
Nabucodonosor venne cacciato di mezzo agli uomini, cominciò a mangiare
l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada. I suoi capelli
divennero lunghi come le penne delle aquile e le sue unghie come quelle degli
uccelli rapaci.
LA GUARIGIONE DI NABUCODONOSOR
31 Il re disse: «Alla
fine dei sette anni, io, Nabucodonosor alzai gli occhi verso il cielo e mi fu
ridata la mia intelligenza di uomo. Ringraziai il Dio Altissimo che vive per
sempre e cominciai a lodare e a proclamare la sua gloria: il suo dominio non ha
fine, il suo regno dura per sempre.
32 Tutti gli
abitanti del mondo non sono niente in confronto a lui; egli dispone come gli
piace sia degli esseri celesti sia di quelli terrestri. Nessuno può
opporsi a lui e contestare quel che ha fatto.
33
«In quel momento mi fu dunque ridata la mia intelligenza. Per la gloria del
mio regno mi fu anche ridata la dignità e lo splendore regale. I miei
ministri e i miei alti funzionari mi ricercarono di nuovo. Fui ristabilito sul
mio trono e ricevetti onori più di prima.
34 Perciò ora io, Nabucodonosor, lodo,
esalto, glorifico il Re del cielo! Ogni sua azione è regale, ogni sua
impresa è giusta. Egli ha il potere di umiliare quelli che si comportano
con superbia».
CAPITOLO
5
IL BANCHETTO DEL RE BALDASSAR
1 Il re Baldassar, figlio di
Nabucodonosor, invitò a un gran banchetto mille dei suoi più alti
funzionari e si mise a bere vino assieme a loro.
2 Quando era già un po' brillo, diede
ordine di portare le coppe d'oro e d'argento che suo padre aveva preso dal
tempio di Gerusalemme. Le voleva usare per bere assieme ai suoi alti funzionari,
alle mogli e alle concubine.
3 Gli furono
perciò portate le coppe d'oro che provenivano dal tempio di Dio, a
Gerusalemme, e il re e tutti i presenti se ne servirono per bere.
4 Quando furono ancora più brilli
cominciarono a cantare le lodi degli dèi d'oro e d'argento, di bronzo e
di ferro, di legno e di pietra.
5 Ma
improvvisamente apparve una mano d'uomo di fronte al candelabro. Scriveva
qualcosa sulla parete della sala. Appena il re vide questa mano che scriveva,
6 divenne pallido e i suoi pensieri lo
atterrirono; perse la sua sicurezza e le ginocchia cominciarono a tremargli.
7 Si mise a gridare e ordinò di convocare
i saggi di Babilonia: maghi, incantatori e astrologi. Disse loro: «Chiunque
leggerà questa scrittura e me ne darà la spiegazione, lo
farò rivestire di abiti sontuosi, porterà una collana d'oro
attorno al collo e diventerà la terza autorità nel governo del
regno».
8 Allora si fecero avanti tutti i
saggi al servizio del re ma nessuno di loro fu capace di leggere quella
scrittura e di darne al re la spiegazione.
9
Baldassar rimase atterrito e impallidì ancora di più; anche i suoi
alti funzionari rimasero sconcertati.
DANIELE INTERPRETA LA MISTERIOSA SCRITTURA
10 La regina madre udì
le grida del re e dei suoi alti funzionari. Entrò nella sala del
banchetto e disse: «Lunga vita a te, maestà! Non lasciarti atterrire
dai tuoi pensieri e non impallidire.
11 Nel tuo
regno c'è un uomo animato dallo spirito degli dèi santi. Abbiamo
riscontrato in lui, quando era vivo tuo padre, una lucidità, una
intelligenza e una saggezza che soltanto gli dèi hanno. Perciò tuo
padre, il re Nabucodonosor, lo nominò capo degli indovini, dei maghi,
degli incantatori e degli astrologi.
12
Quest'uomo possiede un eccezionale spirito di discernimento e di intelligenza e
la capacità di spiegare i sogni, di risolvere gli enigmi e di svelare i
misteri. Fa' venire quest'uomo, chiamato Daniele, e a cui il re aveva dato il
nome di Baltazzar: egli rivelerà il significato di questa
scritta».
13 Daniele fu quindi condotto
davanti al re che gli domandò:
- Sei tu
Daniele, quell'Ebreo che il re, mio padre, ha deportato dalla terra di Giuda?
14 Ho sentito dire che sei animato dallo spirito
degli dèi e che possiedi lucidità, intelligenza e saggezza
eccezionale.
15 Poco fa hanno condotto da me i
saggi e i maghi per leggermi la scrittura che vedi e per darmene la spiegazione,
ma non ne sono stati capaci.
16 Ho saputo che tu
sai spiegare gli enigmi e svelare i misteri. Se riesci a leggere e a spiegarmi
questa scrittura ti farò rivestire di abiti sontuosi, mettere una collana
d'oro attorno al collo e diventare la terza autorità nel governo del
regno.
17 Daniele rispose al
re:
- Maestà, tieni pure per te o da' ad
altri i tuoi regali e i tuoi doni. Da parte mia io ti leggerò la
scrittura e te ne darò la spiegazione.
18
Il Dio Altissimo aveva fatto di tuo padre Nabucodonosor un grande re, coperto di
gloria e di maestà.
19 Per questa
grandezza ricevuta da Dio, la gente di ogni popolo, nazione o lingua tremava
davanti a lui. Egli condannava a morte o lasciava in vita quelli che voleva;
onorava o umiliava quelli che voleva.
20 Poi
divenne superbo e arrogante. Perciò fu spodestato e privato della sua
gloria.
21 Fu cacciato di mezzo agli uomini e
ridotto a vivere come le bestie: abitò tra gli asini selvatici, si nutri
di erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada. Visse così
finché non riconobbe che il Dio Altissimo è il signore dei regni e
stabilisce chi deve essere re.
22 Tu, Baldassar,
che sei suo figlio, sapevi tutto questo, eppure non ti comporti con
umiltà.
23 Hai disprezzato il Dio del
cielo facendo portare le coppe sacre del suo tempio e le hai usate per bere il
vino tu, i tuoi alti funzionari, le tue spose e le tue concubine. Hai inoltre
cantato le lodi degli dèi d'argento e d'oro, di bronzo e di ferro, di
legno e di pietra, di divinità che non vedono niente, non odono niente e
non sanno niente; ma non hai reso gloria al Dio che tiene in mano la tua vita
presente e il tuo destino futuro.
24
Perciò Dio ha inviato una mano a scrivere queste parole.
25 Ecco quel che c'è scritto: MENE, MENE,
TEKEL, PARSIN.
26 Questa è la
spiegazione:
«MENE significa "contato"; Dio
ha fatto i conti sul tuo regno e vi mette fine;
27 TEKEL significa "pesato": tu sei stato pesato
sulla bilancia ma sei stato trovato insufficiente;
28 PERES significa "diviso": il tuo regno
è stato diviso per essere dato ai Medi e ai
Persiani».
29 Baldassar diede subito ordine
ai suoi servi di rivestire Daniele di abiti sontuosi e di mettergli una collana
d'oro attorno collo. Fece anche proclamare Daniele come terza autorità
nel governo del regno.
30 In quella stessa
notte, Baldassar, re di Babilonia, venne
ucciso.
CAPITOLO
6
1 e Dario, appartenente al popolo dei Medi,
divenne re, all'età di sessantadue anni.
I NEMICI DI DANIELE GLI TENDONO UNA TRAPPOLA
2 Dario decise di nominare
centoventi satrapi in tutto il regno in modo che in ogni regione vi fossero dei
delegati della sua autorità.
3
Stabilì pure tre sovrintendenti a cui i satrapi dovevano rendere conto
della loro amministrazione, in modo che nessuno potesse nuocere agli interessi
del re. Daniele era uno dei tre sovrintendenti,
4 ma, per le sue qualità eccezionali,
superava gli altri due e tutti i satrapi. Il re aveva perfino pensato di
affidargli la responsabilità di tutto il regno.
5 Allora gli altri sovrintendenti e i satrapi
cominciarono a informarsi se Daniele aveva commesso qualche colpa nei confronti
del regno, ma non ne potevano trovare perché egli era integro nella sua
onestà e non si gli si poteva rimproverare nulla.
6 Dissero dunque tra di loro: «Non possiamo
scoprire alcun motivo per accusare Daniele, se non il fatto che ubbidisce alla
legge del suo Dio».
7 I due sovrintendenti e
i satrapi si recarono subito dal re e gli dissero: «Lunga vita a te, re
Dario!
8 I sovrintendenti del regno, i prefetti,
i satrapi, i ministri e i governatori tutti d'accordo ti propongono di
promulgare e pubblicare un editto reale. Devi ordinare questo: Chiunque per un
periodo di trenta giorni rivolgerà una preghiera a una divinità o
a un uomo all'infuori di te, sia gettato nella fossa dei leoni.
9 Maestà, emana questo decreto e
sottoscrivilo in modo che non sia modificato e sia irrevocabile come tutte le
leggi dei Medi e dei Persiani».
10 E
così il re Dario firmò il decreto.
DANIELE NELLA FOSSA DEI LEONI
11 Appena Daniele seppe che
tale decreto era stato promulgato, si ritirò in casa. Al piano superiore
aprì la finestra che dava verso Gerusalemme. Com'era sua abitudine, tre
volte al giorno, si mise là in ginocchio per pregare e lodare il suo Dio.
12 Allora i suoi nemici si precipitarono in casa
sua e lo trovarono in preghiera che implorava il suo Dio.
13 Corsero subito dal re per
dirgli:
- Maestà, non hai tu promulgato un
decreto, secondo il quale per un periodo di trenta giorni chiunque
rivolgerà una preghiera a una divinità o a un uomo all'infuori di
te sia gettato nella fossa dei leoni?
Il re
rispose:
- Certo! Secondo la legge dei Medi e dei
Persiani, il decreto emanato è
irrevocabile.
14 Essi
continuarono:
- Ebbene, maestà, quel
Daniele, deportato dalla regione di Giuda, non ha rispettato né te
né il tuo decreto: tre volte al giorno egli prega il suo
Dio.
15 Appena il re sentì queste parole
ne fu profondamente addolorato e decise di risparmiare Daniele. Fino al tramonto
egli cercò ogni mezzo per salvarlo.
16 Ma
i nemici di Daniele ritornarono dal re per dirgli: «Maestà, tu sai
bene che secondo la legge dei Medi e dei Persiani un decreto o una decisione
firmata dal re è irrevocabile».
17
Allora, per ordine del re, Daniele fu preso e gettato nella fossa dei leoni. Il
re gli disse: «Solo il tuo Dio che tu servi con tanto amore può
salvarti!».
18 Fu presa una pietra e messa
sull'apertura della fossa. Il re vi applicò il suo sigillo personale e
quello dei suoi alti funzionari perché nessuno potesse cambiare la sorte
di Daniele.
19 Il re rientrò poi nel suo
palazzo per trascorrere la notte. Respinse ogni cibo e, benché non
riuscisse a dormire, rifiutò qualunque
diversivo.
Daniele nella fossa dei leoni
DANIELE ESCE SANO E SALVO DALLA FOSSA DEI LEONI
20 Il mattino dopo, appena
fece giorno, il re si alzò in piedi e andò in fretta alla fossa
dei leoni.
21 Si avvicinò e chiamò
Daniele con voce triste:
- Daniele, servo del Dio
vivente, il tuo Dio che servi con amore ti ha liberato dagli artigli dei
leoni?
22 Daniele gli
rispose:
- Lunga vita a te, maestà!
23 Sì, il mio Dio ha mandato il suo
angelo a chiudere le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male.
Infatti, agli occhi del mio Dio sono innocente e anche nei tuoi riguardi non ho
commesso alcuna colpa, maestà!
24 Pieno di
gioia, il re diede ordine di tirare fuori Daniele dalla fossa. Appena fuori, si
poté notare che egli non aveva nessuna ferita, perché aveva avuto
fiducia nel suo Dio.
25 Il re fece poi arrestare
quegli uomini che avevano denunziato Daniele, ed essi furono gettati nella fossa
dei leoni con le mogli e i figli. I leoni li afferrarono e ne stritolarono le
ossa ancor prima che essi raggiungessero il fondo della
fossa.
26 Più tardi il re Dario rivolse
questo messaggio alla gente di ogni popolo, nazione e lingua che abita su tutta
la terra:
«Vi auguro una pace
perfetta!
27 «Questo è il mio
decreto: in tutto il mio regno ognuno deve avere un rispetto assoluto per il Dio
di Daniele.
Egli è il Dio
vivente,
regna per
sempre.
Il suo regno non verrà mai
distrutto,
il suo dominio dura per sempre.
28 Egli libera e
salva,
compie prodigi e miracoli
nel cielo e sulla
terra.
Egli ha liberato Daniele
dagli artigli dei
leoni».
29 Daniele occupò in seguito
un posto importante nel regno di Dario e poi in quello di Ciro, re dei
Persiani.
CAPITOLO
7
PRIMA VISIONE DI DANIELE: LE QUATTRO BESTIE
1 Nel primo anno di regno di
Baldassar re di Babilonia, Daniele, mentre dormiva, ebbe un sogno e delle
visioni. Allora mise per iscritto il sogno.
2
Eccolo come lo ha raccontato egli stesso: «Di notte, mentre dormivo ho
avuto una visione: dai quattro angoli dell'orizzonte un vento impetuoso si
abbatté sul mare immenso.
3 Quattro
bestie enormi uscivano dal mare: una differente dall'altra.
4 La prima somigliava a un leone, ma aveva ali
di aquila; mentre guardavo, le ali le furono strappate, fu sollevata da terra e
fatta stare sulle due zampe posteriori, come un essere umano, e le fu data una
intelligenza umana.
5 La seconda bestia
somigliava a un orso, era sollevata da un lato e aveva tre costole in bocca, tra
i denti; ebbe l'ordine di alzarsi completamente e di divorare molta carne.
6 Continuai a guardare e vidi un'altra bestia
che somigliava a una pantera: aveva quattro ali di uccello sul dorso e quattro
teste e le fu dato il dominio.
7 Di notte, in
visione, continuai a guardare: la quarta bestia che vedevo era spaventosa,
terribile, dotata di una forza straordinaria; aveva grandi denti di ferro per
divorare e stritolare le sue vittime, e calpestava tutto quel che non mangiava.
Era assolutamente diversa dalle tre bestie precedenti e aveva dieci corna.
8 «Mentre osservavo queste corna, vidi un
altro corno, più piccolo, che spuntava tra le altre e ne fece cadere tre.
Il nuovo corno aveva occhi come un essere umano e una bocca che parlava con
superbia.
IL GIUDIZIO DI DIO
9 «Continuai a guardare:
furono sistemati alcuni troni e un anziano visi sedette. Aveva abiti bianchi
come la neve, e i suoi capelli erano candidi come la lana. Il suo trono con le
ruote era di fuoco ardente.
10 Davanti a lui
scorreva un fiume di fuoco. Una folla immensa (centinaia di migliaia) lo
circondava per servirlo. Allora il tribunale iniziò la sua seduta e
furono aperti i libri.
11 «Continuai a
guardare incuriosito dal rumore delle parole piene di superbia che il piccolo
corno pronunziava. E mentre guardavo, la quarta bestia fu uccisa; il suo corpo
fu distrutto e gettato in un fuoco intenso.
12
Le altre bestie furono private del loro dominio, ma fu loro concesso un
prolungamento di vita per un tempo determinato.
13 «Ancora di notte, in visione, notai che
sulle nubi del cielo veniva un essere simile a un uomo. Giunse fino all'anziano
e fu a lui presentato.
14 Gli furono dati
dominio, gloria e regno perché la gente di ogni paese, nazione e lingua
lo potesse servire. Il suo dominio durerà per sempre, non avrà mai
fine e il suo regno non verrà mai
distrutto.
SPIEGAZIONE DELLA PRIMA
VISIONE
15 «Le visioni erano così
sconvolgenti che io Daniele, fui preso dall'angoscia fin nel profondo del mio
essere.
16 Mi avvicinai allora a uno di quelli
che erano lì e gli domandai il vero significato di quel che avevo visto.
Egli me ne diede allora la spiegazione:
17 "Le
quattro bestie enormi rappresentano quattro regni di origine terrena.
18 Dopo di loro il popolo santo del Dio
Altissimo riceverà il regno e lo conserverà per
sempre".
19 «Poi volli sapere qualcosa di
più sulla quarta bestia, quella completamente diversa dalle altre tre;
era terribile con i suoi denti di ferro e i suoi artigli di bronzo, divorava
stritolava le sue vittime e calpestava tutto quel che non mangiava.
20 Volli sapere anche qualcosa circa le dieci
corna che la bestia aveva sulla testa e circa il piccolo corno che era spuntato
e ne aveva fatti cadere tre; perché questo corno aveva occhi e una bocca
che pronunziava parole superbe e appariva più grande delle altre.
21 «Mentre guardavo esso faceva guerra al
popolo santo e stava per trionfare;
22 ma
l'anziano si fece avanti e rese giustizia al popolo santo del Dio Altissimo. Poi
venne il tempo in cui il popolo santo entrò in possesso del regno.
23 «E mi fu data questa spiegazione: "La
quarta bestia rappresenta un quarto regno di origine terrena, diverso da tutti
gli altri. Questo regno divorerà tutta la terra, la calpesterà e
la stritolerà.
24 Le dieci corna
rappresentano dieci re che si succederanno nel governo di questo regno. Un
undicesimo re, diverso dagli altri, prenderà il potere dopo aver messo da
parte altri tre re.
25 Pronunzierà
insulti contro il Dio Altissimo e opprimerà il popolo santo:
penserà di modificare le feste e la legge del popolo santo e questo gli
sarà dato in potere per tre anni e mezzo.
26 Poi si radunerà la corte celeste, ed
egli verrà privato del suo dominio; questo dominio sarà distrutto,
completamente annientato.
27 «Allora il
popolo santo del Dio Altissimo riceverà il potere e il dominio su tutti i
regni terreni e diventerà il più grande di tutti. Il regno di
questo popolo durerà in eterno, e tutte le potenze del mondo gli
ubbidiranno e lo serviranno".
28 «Qui
termina il racconto. Quanto a me, Daniele, fui completamente atterrito dai miei
pensieri, impallidii e tenni tutto dentro di
me».
CAPITOLO
8
SECONDA VISIONE: IL MONTONE E IL CAPRO
1 «Il terzo anno del regno di Baldassar,
io, Daniele, ebbi un'altra visione, dopo quella già avuta prima.
2 Ecco quel che vidi: Mi trovavo a Susa,
città fortificata nella provincia di Elam, sulle rive del canale Ulai.
3 Mentre guardavo, vidi un montone in piedi di
fronte al canale. Aveva due grandi corna: però, quello spuntato dopo, era
più grande del primo.
4 Vidi che il
montone dava cornate verso occidente, settentrione e mezzogiorno. Nessun'altra
bestia gli poteva resistere, nessuno poteva liberare chi era in suo potere.
Faceva quel che gli pareva e la sua potenza aumentava sempre più.
5 «Mentre riflettevo su quel che avevo
visto, ecco arrivare dall'occidente un capro; percorreva tutta la terra senza
toccare il suolo. Tra gli occhi, questo capro aveva un grosso corno.
6 Arrivò vicino al montone con due corna
che avevo visto in piedi di fronte al canale, e si precipitò su di lui
con tutte le sue forze.
7 Lo vidi assalire il
montone e infierire contro di lui, Poi lo afferrò e gli spezzò le
due corna. Lo gettò a terra e lo calpestò. Il montone non riusciva
a resistergli. Nessuno poteva liberarlo dal suo potere.
8 Il capro divenne molto forte. Ma al culmine
della potenza il suo grande corno si spezzò e al suo posto spuntarono
altre quattro grosse corna rivolte verso i quattro angoli dell'orizzonte.
9 «Da uno di essi, il più piccolo,
spuntò un nuovo corno che estese la sua smisurata potenza verso il
mezzogiorno, verso l'oriente e verso un territorio molto bello.
10 Esso si innalzò anche contro gli
esseri celesti, ne gettò a terra parecchi insieme a molte stelle e se le
mise sotto i piedi.
11 Assalì anche il
Capo degli esseri celesti, soppresse il sacrificio che gli veniva offerto ogni
giorno e profanò il suo santuario.
12
Così la moltitudine commise il peccato, invece di offrire il sacrificio
quotidiano. Il vero culto fu calpestato. E il corno riuscì in ogni sua
impresa.
13 «Sentii allora un angelo santo
che parlava e un altro che gli domandava: "Quanto tempo dureranno gli
avvenimenti annunziati in questa visione? Per quanto tempo sarà abolito
il sacrificio quotidiano, trionferà l'ingiustizia, il santuario e gli
esseri celesti saranno calpestati?".
14 Il primo
angelo gli rispose: "Dovranno passare duemilatrecento sere e mattine. Poi il
santuario verrà di nuovo
consacrato".
SPIEGAZIONE DELLA SECONDA
VISIONE
15 «Mentre io, Daniele, contemplavo
questa visione e cercavo di capirne il significato, un essere simile a un uomo
venne a mettersi di fronte a me.
16 «Sentii
una voce provenire dal canale Ulai, e gli gridava: "Gabriele, spiega a
quest'uomo la visione".
17 E Gabriele si
avvicinò al luogo dove io mi trovavo. Atterrito, mi gettai faccia a
terra, ma egli mi disse: "Daniele, tu sei soltanto un uomo; sappi comunque che
questa visione riguarda la fine dei tempi".
18
Mentre mi parlava tenevo sempre la faccia a terra e svenni. Ma egli mi
toccò e mi fece rialzare,
19 poi mi
disse: "Voglio rivelarti quel che accadrà alla fine dei tempi, quando
l'ira di Dio avrà raggiunto il massimo.
20 Il montone con due corna che tu hai visto
rappresenta i regni medo e persiano.
21 Il capro
invece è il regno greco: il grande corno in mezzo agli occhi rappresenta
il primo re.
22 Le altre quattro corna spuntate
al posto del corno spezzato sono quattro regni. Essi prenderanno il posto del
precedente ma non avranno una forza paragonabile alla sua.
23 Quando si avvicinerà la fine di questi
regni e la colpa avrà raggiunto il colmo, sorgerà un re arrogante,
astuto ed intrigante.
24 La sua potenza
diventerà grande anche se non per merito suo. Provocherà una
terribile distruzione e avrà successo in ogni sua impresa, fino a
sterminare genti potenti e lo stesso popolo santo.
25 Pieno di abilità riuscirà a
ingannare tutti. Nel suo orgoglio annienterà molti popoli che si credono
sicuri e insorgerà contro il Principe dei prìncipi. Ma
verrà spezzato senza intervento umano.
26
Ecco una spiegazione degna di fede di quel che tu hai visto nei riguardi del
sacrificio della sera e del mattino. Ma tieni segreta questa visione,
perché essa riguarda un'epoca ancora lontana!".
27 «In quel momento io, Daniele, rimasi
sfinito e fui poi malato per qualche tempo. Appena mi ristabilii, ripresi le mie
funzioni al servizio del re. Ma ero ancora tormentato da questa visione di cui
non comprendevo tutto il
significato».
CAPITOLO
9
DANIELE PREGA PER IL SUO POPOLO
1-2 Dario, figlio di Serse,
appartenente alla dinastia dei Medi, governava il regno di Babilonia. Nel primo
anno del suo regno, io, Daniele, studiavo i libri sacri e cercavo di capire il
significato di quel che il Signore aveva comunicato al profeta Geremia,
cioè i settant'anni durante i quali Gerusalemme doveva rimanere
distrutta.
3 Cominciai anche a digiunare e,
vestito di sacco, con la testa coperta di cenere mi rivolsi al Signore Dio per
pregarlo e supplicarlo.
4 Pregai il Signore, mio
Dio, e riconobbi i peccati dicendo: «Signore Dio, tu sei grande e tremendo,
tu mantieni la tua alleanza con quelli che ubbidiscono ai tuoi comandamenti e
sei fedele con quelli che ti amano.
5 Noi non ti
abbiamo ubbidito, abbiamo peccato e siamo colpevoli; ci siamo ribellati contro
di te, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi.
6 Non abbiamo dato ascolto ai tuoi servi, i
profeti, che hanno parlato da parte tua ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri
padri e al popolo tutto.
7 Tu solo, Signore, sei
giusto! Anche oggi dobbiamo solo vergognarci, noi abitanti di Gerusalemme,
popolo di Giuda e tutti gli altri Israeliti, vicini o lontani, dispersi nelle
nazioni dove tu ci hai cacciati a causa della nostra infedeltà verso di
te.
8 «Sì, Signore, noi siamo pieni
di vergogna: noi, i nostri re, i nostri capi e i nostri padri, perché
abbiamo peccato contro di te!
9 Ma tu, Signore,
nostro Dio, nella tua benevolenza, perdonaci, anche se noi ci siamo ribellati
contro di te!
10 Noi non ti abbiamo ascoltato
quando ci chiedevi di ubbidire alle leggi che tu ci hai comunicato per mezzo dei
tuoi servi, i profeti.
11 Tutto il popolo
d'Israele ha violato la tua legge e si è allontanato per non ascoltare le
tue parole. Allora la maledizione scritta nella legge di Mosè, tuo servo,
si è riversata sopra di noi, perché ti abbiamo disubbidito.
12 Tu hai realizzato contro di noi e contro i
capi che ci governavano quel che avevi annunziato: hai mandato su di noi a
Gerusalemme disgrazie tali che non si sono viste in nessun'altra parte.
13 Quelle disgrazie ci sono arrivate proprio
com'è scritto nella legge di Mosè; e noi, Signore nostro Dio, non
ti abbiamo supplicato, non ci siamo allontanati dai nostri peccati e non abbiamo
seguito la tua verità.
14 Perciò
hai voluto mandare su di noi queste disgrazie. Perché tu, Signore, nostro
Dio, sei giusto in tutto quel che fai, ma noi non abbiamo ascoltato le tue
parole.
15 «Signore, nostro Dio, tu hai
mostrato la tua potenza facendo uscire il tuo popolo dall'Egitto e ti sei fatto
una fama che dura fino ad oggi; noi invece non ti abbiamo ubbidito e siamo
colpevoli.
16 Rinnova, Signore, i tuoi benefici.
Allontana la tua ira da Gerusalemme, la tua città, il tuo monte santo. A
causa delle nostre colpe e dei peccati dei nostri padri, le nazioni che ci
circondano coprono di insulti Gerusalemme e il tuo popolo.
17 Ascolta, Signore, nostro Dio, la mia
preghiera e la mia supplica. Per amor tuo, guarda con bontà il tuo
santuario devastato.
18 Mio Dio, ascoltami, e
guarda attentamente: vedi la rovina della nostra città, di questa
città a te consacrata. Ti presentiamo le nostre suppliche ma non contiamo
sui nostri meriti bensì sul tuo amore infinito.
19 Signore, ascoltaci! Signore, perdonaci!
Signore, guardaci! Per amor tuo, Dio mio, intervieni presto in favore di questa
città e di questo popolo a te
consacrato».
LA PROFEZIA DELLE
SETTANTA SETTIMANE
20 Stavo ancora pregando:
confessavo i miei peccati e quelli del mio popolo Israele, rivolgevo al Signore,
mio Dio, le mie suppliche per la sua santa montagna.
21 In quello stesso momento l'angelo Gabriele
che mi era apparso nella mia precedente visione, si accostò a me, volando
rapidamente, nell'ora in cui si offre il sacrificio della sera.
22 Mi disse: «Daniele, sono venuto per
aiutarti a comprendere.
23 Dal momento in cui
hai cominciato a supplicare Dio, egli ha pronunziato un messaggio che io sono
venuto a comunicarti, perché egli ti ama. Sforzati dunque di comprendere
questo messaggio e di cogliere il significato della tua visione.
24 «Per il tuo popolo e per la città
santa è stato fissato un tempo di settanta periodi di sette anni. Questo
tempo è necessario perché termini la disubbidienza, cessino le
colpe e i peccati siano perdonati, la giustizia eterna si manifesti, le visioni
e le profezie si realizzino e il Luogo Santissimo sia di nuovo consacrato.
25 Ecco quel che tu devi sapere e comprendere:
dal momento in cui è stato pronunziato il messaggio che riguarda il
ritorno dall'esilio e la ricostruzione di Gerusalemme fino all'apparizione di un
condottiero consacrato devono passare sette periodi di sette anni e sessantadue
periodi di sette anni; questo ritorno dall'esilio e questa ricostruzione della
città e delle fortificazioni si faranno in tempi difficili.
26 Al termine di questi sessantadue periodi, un
uomo consacrato sarà eliminato senza che alcuno lo difenda. Poi
verrà un condottiero con il suo esercito per distruggere la città
e il santuario. La fine arriverà come un torrente in piena. Sino alla
fine ci sarà una guerra di devastazione, com'è stato deciso da
Dio.
27 Durante l'ultimo periodo di sette anni,
questo condottiero confermerà un patto per un gran numero di persone. E a
metà della settimana, farà cessare anche i sacrifici e le offerte,
porrà sull'altare un idolo orribile, finché la fine decretata non
si abbatterà su questo
devastatore».
CAPITOLO
10
TERZA VISIONE: L'UOMO VESTITO DI LINO
1 Il terzo anno del regno di Ciro, re dei
Persiani, fu comunicato a Daniele, chiamato anche Baltazzar, un messaggio da
parte di Dio: un messaggio degno di fede che annunziava grandi
difficoltà. Daniele attraverso una visione ne comprese il significato
dopo attenta riflessione.
2 «In quel tempo
io, Daniele, rimasi addolorato per tre settimane.
3 Non mangiai nessun cibo prelibato, né
carne, né bevvi vino e non usai profumi sino alla fine delle tre
settimane.
4 Il giorno ventiquattro del primo
mese mi trovavo sulla riva del grande fiume, il Tigri.
5 Mentre guardavo, vidi un uomo vestito con
abiti di lino, con ai fianchi una cintura d'oro fino.
6 Il suo corpo somigliava a una pietra preziosa,
il suo viso brillava come il lampo, i suoi occhi erano come fiamme, le braccia e
le gambe splendevano come bronzo lucido. Quando parlava mi sembrava di sentire
il fragore di una moltitudine.
7 lo, Daniele,
fui l'unico a vedere questa apparizione. Quelli che mi circondavano non videro
niente, eppure, atterriti, fuggirono a nascondersi.
8 Rimasi tutto solo a contemplare quella visione
impressionante. Intanto le forze mi vennero meno, la mia faccia cambiò
colore, divenni pallido e mi sentii svenire.
9
Udii quell'uomo parlare; al suono della sua voce, persi la conoscenza e caddi
con la faccia a terra.
10 «Allora una mano
mi toccò e mi fece alzare, tremante, sulle ginocchia e mentre mi
appoggiavo sulle mani
11 quell'uomo mi disse:
"Daniele, tu che sei amato da Dio, cerca di capire il senso delle parole che ti
dirò. Sta' ritto in piedi, perché in questo momento sono stato
mandato da te!" A queste parole, mi alzai, ancora tutto tremante.
12 Egli aggiunse: "Non temere, Daniele! Dal
primo giorno in cui hai manifestato un'umile sottomissione a Dio e hai cercato
di capire quel che accadeva, la tua preghiera è stata esaudita e io sono
venuto a portarti la risposta.
13 Ma l'angelo
protettore del regno persiano mi ha fatto opposizione per ventun giorni,
finché Michele, uno degli angeli più importanti, non è
venuto in mio aiuto. Perciò sono stato trattenuto là presso i re
di Persia.
14 Ma ora vengo per farti comprendere
quel che accadrà in futuro al tuo popolo. Ecco ancora una visione che
riguarda quei tempi".
15 «Mentre mi parlava,
il mio sguardo era fisso a terra e non riuscivo a pronunziare una parola.
16 Ma un altro essere, simile a un uomo, mi
toccò le labbra ed io potei di nuovo aprire la bocca e parlare. Dissi a
quell'uomo che mi stava di fronte: "Signore mio, sono angosciato da questa
visione e mi mancano le forze.
17 Come potrei
parlare con te, mio signore, se a me, tuo servo, mancano le forze e perfino il
respiro?"
18 Allora, quello simile a un uomo mi
toccò di nuovo per ridarmi le forze,
19 e
l'altro mi disse: "Uomo, amato da Dio, non temere! Stai tranquillo! Fatti
coraggio, riprendi le tue forze!". Mentre mi parlava, mi sentivo ritornare le
forze. Allora gli dissi: "Signore mio, ora mi hai ridato le forze e mi puoi
parlare".
20-21 Ed egli aggiunse: "Sai
perché sono venuto da te? Sono venuto per annunziarti quel che è
scritto nel libro della verità. Ora devo ancora combattere con l'angelo
protettore della Persia e, proprio mentre vado a combatterlo, arriva l'angelo
protettore della Grecia. E nessuno può aiutarmi a combattere questi
avversari se non il vostro angelo protettore, Michele
CAPITOLO 11
1 che
io stesso ho aiutato e sostenuto, durante il primo anno di Dario, re dei Medi.
2 E ora, ecco il messaggio autentico che devo
trasmetterti:
LA GUERRA TRA IL RE DEL SUD E
IL RE DEL NORD
"Nel governo della Persia si
succederanno tre re, seguiti da un quarto che accumulerà ricchezze ancora
più grandi dei suoi predecessori. Appena le sue ricchezze gli avranno
dato sufficiente potenza, farà di tutto per attaccare il regno greco.
3 Ma un guerriero diventerà re di Grecia.
Sarà il capo di un regno immenso e farà quel che vorrà.
4 Ma appena avrà reso stabile e sicura la
sua autorità, il suo regno sarà diviso e spartito ai quattro
angoli della terra. I successori non saranno suoi discendenti: il regno
verrà diviso tra altra gente, ma questa non raggiungerà la sua
potenza.
5 "Chi governerà nel regno del
sud sarà forte, ma un suo generale diventerà ancora più
potente ed eserciterà un potere più esteso del suo.
6 Nel giro di qualche anno faranno un'alleanza:
la figlia del re del sud sposerà il re del nord per ristabilire l'intesa.
Ma non conserverà il suo potere. Né suo marito né suo
figlio resteranno vivi. Essa stessa perderà la sua vita insieme con tutti
i suoi parenti, suo padre e suo marito.
7 Ma uno
della sua famiglia prenderà il posto di suo padre e minaccerà
l'esercito del re del nord nelle sue stesse fortezze. Assalirà
quest'esercito e lo sconfiggerà.
8 Come
bottino porterà in Egitto le statue degli dèi di quel territorio e
gli oggetti preziosi d'oro e di argento a loro consacrati. Dopo alcuni anni di
pace,
9 il re del nord attaccherà
l'Egitto, ma sarà costretto a ritirarsi.
10 "I figli del re del nord si prepareranno alla
guerra raccogliendo numerose truppe. Uno di essi scenderà in guerra con i
suoi soldati e passerà la frontiera come un torrente in piena. Ritornando
nel suo territorio attaccherà una città fortificata del nemico.
11 Esasperato, il re del sud lancerà
un'offensiva contro il re del nord. Questi uscirà con un grande esercito
che cadrà nelle mani del nemico
12 e
sarà sterminato. Il re del sud ne sarà orgoglioso; ma, pur
abbattendo migliaia di soldati, non sarà il più forte.
13 Il re del nord scenderà in guerra con
truppe, più numerose delle precedenti. Nel giro di qualche anno
ritornerà con un esercito grande e ben equipaggiato.
14 In quel tempo molti si ribelleranno contro il
re del sud; e anche alcuni uomini violenti del tuo popolo, Daniele, si
ribelleranno a lui perché si realizzi la visione, ma saranno sconfitti.
15 Il re del nord di nuovo porrà
l'assedio a una città fortificata e la conquisterà. Il re del sud
con tutte le sue truppe scelte non riuscirà a resistergli; gli
mancheranno le forze.
16 L'invasore farà
quel che vorrà senza trovare resistenza. Si stabilirà in una
regione molto bella e seminerà dovunque la distruzione.
17 Il re del nord deciderà di intervenire
con tutta la sua potenza per dominare il regno del suo nemico. Farà
un'alleanza dando sua figlia in sposa al re del sud, con l'intenzione di
distruggerne il regno; ma il suo piano non avrà successo.
18 Poi si rivolgerà alle regioni costiere
e ne conquisterà parecchie, finché un capo straniero non
porrà fine alla sua prepotenza e ne farà cadere le conseguenze su
di lui.
19 Si volgerà allora contro le
città fortificate del suo paese, ma senza trarne profitto; al contrario,
morirà senza lasciare traccia.
20 Gli
succederà un altro re che invierà un suo rappresentante a
riscuotere tasse per aumentare la ricchezza della sua terra; un po' dopo anche
questo re sarà eliminato, ma non in pubblico, né durante una
guerra.
21 «Il suo successore sarà
un essere spregevole e non gli verrà dato l'onore di essere chiamato re.
Prenderà possesso del regno di sorpresa e con intrighi.
22 Nessun esercito gli potrà resistere;
li sconfiggerà tutti; ucciderà anche un capo del popolo
dell'alleanza.
23 Approfitterà delle
alleanze concluse, userà la frode; la sua potenza crescerà sempre
più, nonostante il numero limitato dei suoi uomini.
24 Senza incontrare ostacoli entrerà
nelle regioni più fertili della provincia, per far quel che i suoi
antenati non hanno mai osato: saccheggerà tutto il territorio e
distribuirà il bottino e le ricchezze ai suoi uomini. Progetterà
anche un assalto alle fortezze. Ma tutto questo non durerà a lungo.
25 «Sicuro della sua forza e del suo
coraggio, con un grande esercito muoverà contro il re del sud. Questi si
difenderà con un esercito ancora più grande e potente, ma non
riuscirà a resistere perché sarà vittima di congiure.
26 Sarà tradito dai suoi più
stretti collaboratori, il suo esercito sarà sconfitto e un gran numero di
soldati verrà ucciso.
27 Poi i due re
sederanno allo stesso tavolo, ma poiché il loro cuore è pieno di
malvagità, si scambieranno solo parole false. Non concluderanno niente
perché la fine è ancora lontana.
28 Il re del nord partirà per il proprio
paese con grandi ricchezze ma, deciso a distruggere il popolo della santa
alleanza, agirà di conseguenza, e alla fine rientrerà a casa sua.
29 "A suo tempo, il re del nord tornerà a
combattere contro il regno del sud, ma questa volta le cose andranno
diversamente.
30 Le navi di Kittim,
dall'occidente, lo attaccheranno. Scoraggiato, egli tornerà indietro; si
metterà di nuovo contro il popolo della santa alleanza e cercherà
un'intesa con quelli che saranno infedeli all'alleanza.
31 Alcuni dei suoi soldati daranno l'assalto al
tempio e lo profaneranno. Sopprimeranno il sacrificio quotidiano e porranno
sull'altare un idolo orribile.
32 Lo stesso re
con le sue promesse spingerà alcuni a disprezzare l'alleanza. Ma tutti
quelli che sono fedeli a Dio agiranno con fermezza.
33 E i più saggi tra questi ne
istruiranno molti altri; ma per un certo periodo alcuni di essi saranno
assassinati, altri bruciati, altri ancora messi in prigione e spogliati dei loro
beni.
34 Durante queste persecuzioni riceveranno
poco aiuto perché anche quelli che si uniranno a loro lo faranno senza
sincerità.
35 Tra i più saggi
parecchi cadranno e questo servirà a purificare il popolo, a lavarlo, per
renderlo pronto per quando verrà la fine. Infatti questo non sarà
ancora il momento della fine.
36 «Il re
farà quel che gli piace. Pieno di superbia, penserà di essere
più grande degli dèi e lancerà insulti orribili contro il
vero Dio. Ma avrà successo solo fino a quando non si manifesterà
l'ira di Dio. Allora accadrà quel che Dio ha deciso.
37 Il re non avrà rispetto per gli
dèi che i suoi antenati hanno adorato, né per quello che le donne
amano in modo particolare; infatti penserà di essere più grande di
tutti gli dèi e non ne rispetterà nessuno.
38 Adorerà invece il dio delle fortezze
che i suoi antenati non conoscevano; gli offrirà oro, argento, pietre
preziose ed altri oggetti di valore.
39 Con
l'aiuto di questo dio straniero darà l'assalto alle città.
Coprirà di onori tutti quelli che riconosceranno questo dio, e li
metterà a capo di un gran numero di persone e darà anche a loro le
terre come ricompensa.
40 "Alla fine, il re del
sud riprenderà la guerra, ma il re del nord piomberà su di lui con
carri, la cavalleria e una gran flotta; con il suo esercito penetrerà in
parecchi territori superando la frontiera come un torrente in piena.
41 Invaderà una regione molto bella dove
molti abitanti soccomberanno, mentre scamperanno gli Edomiti, i Moabiti e una
buona parte degli Ammoniti.
42 Stenderà
il suo dominio su altre regioni e neppure l'Egitto scamperà.
43 Diventerà padrone dei tesori
dell'Egitto: oro, argento e tutte le cose più preziose. I Libici e gli
Etiopi saranno a lui sottomessi.
44 Ma lo
spaventeranno notizie provenienti dall'oriente e dal settentrione:
scenderà in guerra, pieno di furore, per sterminare un gran numero di
persone.
45 Pianterà le tende reali tra
il mare e la santa montagna di una regione molto bella. La morte lo
raggiungerà e nessuno lo potrà
aiutare".
CAPITOLO
12
IL TEMPO DELL'ANGOSCIA E LA RISURREZIONE
1 «L'angelo mi disse ancora; "In quel tempo
apparirà Michele, il capo degli angeli, il protettore del tuo popol o.
Sarà un tempo di angoscia come non c'è mai stato dalla nascita
delle nazioni fino a quel momento. Allora tutti gli appartenenti al tuo popolo
che avranno il nome scritto nel libro della vita saranno salvati.
2 Molti di quelli che dormono nelle loro tombe
si risveglieranno, gli uni per la vita eterna, gli altri per la vergogna, per
l'infamia eterna.
3 I saggi risplenderanno di
luce come la volta del cielo, e quelli che avranno aiutato gli altri a essere
fedeli brilleranno per sempre come le stelle.
4
Ora tu, Daniele, conserva segreto questo messaggio, non svelare il contenuto di
questo libro prima del tempo della fine. Allora molti lo consulteranno e la loro
conoscenza crescerà".
IL TEMPO DELLA
FINE RESTA SEGRETO
5 «Mentre io, Daniele,
contemplavo questa visione, apparvero altri due personaggi, in piedi, da una
parte e dall'altra del fiume.
6 Uno di essi si
rivolse all'uomo vestito di lino, che era al di sopra delle acque del fiume, e
gli domandò: "Quando sarà la fine di questi fatti straordinari?"
7 Il personaggio vestito di lino alzò le
due mani verso il cielo e lo sentii dire: "Giuro nel nome di Dio che vive per
sempre, che questi fatti dureranno tre anni e mezzo. Finiranno quando la potenza
del popolo santo sarà completamente
annientata".
8 «lo, Daniele, udii queste
parole ma non le compresi. Perciò domandai: "Mio signore, quando
finiranno tutte queste cose?".
9 Mi rispose:
"Ora va', Daniele. Questo messaggio resterà accuratamente nascosto fino
al momento della fine.
10 Molti saranno
purificati, lavati e rafforzati dalle prove. Gli empi, incapaci di capire,
continueranno a commettere i loro delitti. Ma i saggi comprenderanno quel che
avviene.
11 Dal momento in cui non si
potrà più offrire a Dio il sacrificio quotidiano e l'idolo
orribile sarà messo sull'altare passeranno milleduecentonovanta giorni.
12 Beato chi saprà attendere con pazienza
per milletrecentotrentacinque giorni.
13 E tu,
Daniele, sii fedele sino alla fine. Allora ti riposerai e poi ti alzerai per
ricevere alla fine del tempo la tua ricompensa"».